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* ABORTO Si definisce come la perdita del feto in seguito a riassorbimento in una fase precoce della gravidanza od ad una sua espulsione. L'aborto spontaneo consegue a morte dell'embrione per una serie di cause di natura diretta quali malattie infettive, malformazioni, traumi od indiretta legata ad alterazioni della placenta o dell'apparato genitale. L'aborto provocato è indotto tramite la somministrazione di prodotti farmacologici in grado di impedire l'incontro tra gameti maschili e femminili o l'impianto in utero dell'embrione. In caso di aborto spontaneo andranno accertati i motivi dello stesso attraverso una serie di accertamenti di laboratorio e/o strumentali. Nella specie canina e' opportuno stabilire se questo è conseguente ad una noxa di natura infettiva(Brucella canis , Herpesvirus, Toxoplasma gondii, Micoplasma ed Ureaplasma, cimurro, parvovirus, germi aspecifici), a cause che coinvolgono l'utero come un'iperplasia endometriale cistica, una piometra, all'uso di estrogeni, agenti chemioterapici, prostaglandine, glucocorticoidi, a squilibri ormonali (ipotiroidismo, ipoluteismo), ad anomalie fetali. Nel gatto l'aborto può verificarsi in seguito all'azione di agenti viventi quali il virus della panleucopenia felina, rinotracheite del gatto, leucemia felina, germi aspecifici (E.coli, Salmonella spp., Streptococcus spp., Staphylococcus spp.), parassiti come il Toxoplasma. Possono intervenire fattori non infettivi come malformazioni fetali, dimensioni eccessive del feto, insufficiente diametro del bacino, inerzia uterina, prolasso, squilibri metabolici, endocrinopatie, alterazioni della placenta, impiego maldestro di farmaci dotati di azione abortigena, stress di notevole entità. La sintomatologia, in caso di aborto, può, nelle prime fasi della gravidanza, non essere manifesta oppure essere caratterizzata da perdite di sangue o di essudato purulento dalla vulva associate ad addome teso e dolente alla palpazione, abbattimento, disidratazione, febbre. Il materiale espulso dalla gatta o dalla cagna va trattato come se potenzialmente infettante, per cui è buona norma isolare l'animale , procedere alla distruzione del materiale eliminato e ad un'accurata disinfezione ambientale. La terapia farmacologica si basa sull'impiego di chemioterapici per via sistemica, si può iniziare con l'uso di antibiotici a largo spettro per passare successivamente ad altri in base al risultato dell'antibiogramma eseguito a partire da un eventuale prelievo dello scolo vaginale. E' opportuno somministrare farmaci per realizzare lo svuotamento dell'utero, quali l'ossitocina nella cagna o la prostaglandina F2 alfa nella gatta. Nei soggetti disidratati sarà consigliabile il ricorso a soluzioni elettrolitiche reidratanti per via endovenosa. L'aborto può essere provocato farmacologicamente dopo essersi accertati che la cagna o la gatta si siano effettivamente accoppiate; per stabilire se un animale è gravido si può ricorrere ad un esame ecografico, che , però, è in grado di dare un risultato attendibile solo a distanza di 20-25 giorni dalla data del presunto accoppiamento. Prodotti farmacologici ad attività abortigena sono rappresentati , tra gli altri, dalla prostaglandina F2 alfa, un agente luteolitico che induce la dilatazione della cervice uterina e stimola le contrazioni del miometrio, dalla bromocriptina, un inibitore della sintesi di prolattina, dagli estrogeni ,dalla cabergolina.
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